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A Sant’Anna di Valdieri il raduno delle 2cv

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A Sant’Anna di Valdieri il raduno delle 2cv

Le famosissime auto Citroēn in Valle Gesso

CUNEO. 8 SET. “Ceci n’est pas une voiture, c’est un art de vivre”, recita un adesivo posto sul lunotto posteriore di moltissime e coloratissime vetturette francesi. Un motto che racchiude tutto il senso della passione per un veicolo che ha segnato la storia delle quattro ruote nel mondo e, a molti anni di distanza riesce a riunire appassionati ovunque. “Questa non è una vettura, è un’arte di vivere” è dedicata alle Citroēn 2CV, storico  modello della casa transalpina, che vede nella semplicità il suo più grande punto di forza. Questa, unita ad un fascino senza tempo, fanno della quattro ruote francese uno dei mezzi storici più amati dagli appassionati. Sotto un bel sole di inizio settembre, lo storico club piemontese “Zoccoli Duri” organizza la concentrazione delle auto francesi da diciassette anni, di cui gli ultimi sette a Sant’Anna di Valdieri, località del cuneese, nel cuore Valle Gesso, famosa per l’ecomuseo della segale e per il bel centro storico. Anche quest’anno parecchie decine di coloratissime auto hanno ravvivato la fine estate nel pittoresco borgo. Un denso programma di attività ed eventi hanno impegnato conduttori e passeggeri in giochi e momenti conviviali, garantendo a tutti un sincero divertimento. Anche i piccoli appassionati, saltati giù dai divanetti posteriori delle auto Citroēn, hanno potuto giocare e svagarsi in aree appositamente attrezzate per loro.

Facendo quattro passi per il raduno, abbiamo incontrato alcuni dei partecipanti che ci hanno illustrato i contorni della loro grande passione. Abbiamo parlato con Francesco, uno degli organizzatori, molto soddisfatto della riuscita del raduno, che ci ha tratteggiato l’identikit del “duecavallista”: una persona che sappia apprezzare la lentezza del viaggiare, gustando il paesaggio attorno a sé e pronto a cogliere i segni dei luoghi che mutano con il mutare della strada. L’appassionato piemontese ci spiega che spostarsi a velocità ridotta permette di entrare in contatto con il territorio, aprendo magari la capote si può anche assaporarne il profumo. Questo aspetto, unito alla voglia di stare insieme e condividere la comune passione, rende i duecavallisti una grande famiglia. “Con alcuni amici di gruppi sparsi in tutta Italia”, spiega Francesco, “ci vediamo un paio di volte l’anno, ma appena ci incontriamo è come se ci fossimo lasciati la sera prima. Un’amicizia che va oltre le distanze ed il tempo che passa, una solida base sulla quale poter contare realmente”. Un gruppo eterogeneo di persone che si trova accomunata dallo stesso amore per questo veicolo, che è in grado di attraversare il tempo lasciando un segno tangibile. Un mezzo un po’ anacronistico, privo di tecnologia e di sistemi sofisticati e, proprio per questo in grado di suscitare emozioni uniche. E su queste emozioni si basa l’amicizia e la solidarietà tra gli appassionati: la comunità dei duecavallisti ha infatti sviluppato un sistema di aiuto e di supporto, creando una rete tra gli appassionati: esite infatti un libretto chiamato “Aiuto Aiuto” che raccoglie i nominativi ed i recapiti di tutti gli appassionati in Italia a cui ci si può rivolgere in caso di difficoltà, oppure semplicemente contattare per un consiglio su un luogo da visitare o un posto in cui mangiare. Magari insieme… La stessa pubblicazione esiste a livello europeo, denominata “Apua Help” che raccoglie in ogni nazione i contatti degli appassionati. Un’idea davvero lodevole in un’epoca dove l’individualismo regna purtroppo sovrano…

“Noi siamo una comunità”, spiega Concetta una duecavallista di vecchia data che a bordo della sua –Sherry- ha girato in lungo e in largo l’Europa, “animata da uno spirito allegro e con una grande voglia di libertà, uno stile unico e divertente di viaggiare. I nostri mezzi, specialmente quando si viaggia in gruppo, suscitano stupore e simpatia in chiunque ci veda passare. Un circo colorato che mette allegria…”. Ed effettivametne vedendo passare la sfilata verso Valdieri, non si può non avere un moto di simpatia verso queste auto così particolari .

La 2CV è un mezzo davvero diverso in tutto e per tutto dai veicoli più recenti. Un mezzo che se si ferma non si può non capire quale sia il motivo, vista la sua semplicità ed accessibilità meccanica. E qui i duecavallisti sono un po’ tutti meccanici, infatti grande parte della passione è saper ripristinare e sistemare la propria auto in vista di un viaggio. E in tema di viaggio, ogni anno in un dverso paese della Terra si svolge proprio l’incontro mondiale delle 2CV. Il 2017 ha visto come protagonista il Portogallo che ha ospitato migliaia di mezzi ed altrettanti appassionati. Molti di questi non temono di affrontare lunghe percorrenze per raggiungere la più alta concentrazione di mezzi Citroēn nel mondo… Un’impresa che stupisce veramente. Eppure, secondo la filosofia del mezzo transalpino, questo non appare particolarmente complicato: “Io viaggio sempre con una cassetta di attrezzi e qualche ricambio”, spiega ancora Francesco, “e con questi semplici strumenti sono in grado di smontarla tutta senza particolari problemi… Quindi un lungo viaggio non è un problema.. se non di tempo”. E per chi non è capace a fare da sé i diversi interventi, ecco che il popolo duecavallista è pronto a suggerire il meccanico, in carrozziere ed il gommista che siano in grado di interventire su questi veicoli, con un occhio di riguardo.

Un veicolo che, grazie ai suoi appassionati, porta caratteristiche davvero uniche: lentezza ed assenza di fretta, semplicità ed essenzialità, relazioni che si basano su valori profondi. Elementi che appaiono sempre più di rado nella società contemporanea. A volte fa davvero piacere ritrovare questi aspetti che non si immaginava potessero ancora esistere. Ed è bello farsi contagiare da questa passione realmente positiva, anche solo per un giorno.

Roberto Polleri (foto di Alessandro Polleri).