RIYAD. 20 MAG. “Cercasi boia ”. E’ questo l’annuncio apparso online in Arabia Saudita dove il recente aumento di esecuzioni ha richiesto un rafforzamento del settore.
Ai candidati, secondo quanto riporta il Corriere, non è richiesta nessuna formazione specifica. Devono però “essere in grado di decapitare in pubblico ed eseguire amputazioni per reati minori”.
La notizia viene anche “rimbalzata” da Russia Today, che precisa come gli otto nuovi boia saranno consideratifunzionari religiosi dal momento che sono al servizio dei tribunali islamici.
L’annuncio di lavoro è stato pubblicato a pochi giorni dall’esecuzione dell’ 85esimo condannato a morte dell’anno, registrando un incremento considerevole: nei primi cinque mesi del 2015, infatti, in Arabia Saudita è stato eseguito un numero di pene capitali pari al 90% dell’intero 2014.
La pena capitale è prevista in Arabia Saudita per traffico di droga, violenza carnale, omicidio, apostasia, rapina a mano armata e stregoneria.
Dal 1985 al 2013, le condanne a morte sono state oltre 2mila, la maggior parte delle quali tramite decapitazioni pubbliche ed in alcuni casi le teste mozzate sono state lasciate esposte per lunghi periodi di tempo, come avvertimento per scoraggiare i delinquenti.
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