


TORINO. 9 OTT. E’ mancato la scorsa notte a Torino, nella sua casa di via Ormea, il regista teatrale e televisivo Massimo Scaglione.
Il regista soffriva da anni della malattia di Parkinson che è andata degenerando proprio in questi ultimi tempo. Dopo essere stato ricoverato quest’estate al Santa Corona di Pietra Ligure dove era in vacanza con la famiglia, era stato poi urgentemente trasportato all’ospedale di Torino, città in cui risiedeva con la moglie, la nota ballerina classica Loredana Furno, attualmente direttore del Balletto Teatro di Torino, ma dopo una breve stasi la situazione è precipitata.
Massimo Scaglione era nato Garessio, il 19 settembre 1931 ed oltre alla sua attività di regista è stato anche scrittore di saggi sulla storia del teatro e dello spettacolo piemontese. Laureato in lettere moderne all’Università di Torino, nel 1955 vinse un concorso come regista alla Rai. Nello stesso anno fondò il Teatro delle Dieci e cominciò con le regie per il palcoscenico. Dal 1962 iniziò a fare regie televisive. Fino al 1992, quando si è ritirato dall’attività di regista, ha diretto più di mille programmi, tra i quali Mocambo Bar, che lanciò il cantautore Paolo Conte, Le storie di Arlecchino, sulla Commedia dell’Arte, Parti femminili, due atti unici di e con Franca Rame e molti altri. Tra gli sceneggiati e i film da lui diretti si possono ricordare Albert Einstein, Il versificatore (tratto da Primo Levi), Una nuvola d’ira (da Giovanni Arpino), Ancora un giorno (da Joseph Conrad). Uno dei suoi ultimi lavori è la parodia de “I promessi sposi”, con i comici Lopez – Solenghi – Marchesini.
Ha diretto anche numerose opere liriche di cui ricordiamo nel 1974 la prima rappresentazione nel PalaRuffini di Torino di Tosca con Raina Kabaivanska, Gianfranco Cecchele, Aldo Protti, Angelo Nosotti, Alfredo Mariotti. A seguire nel 1980 Scaglione cura la regia delle prime di Damira placata di Marc’Antonio Ziani per il Teatro La Fenice di Venezia nel Teatro Malibran e nel Piccolo Teatro Regio di Torino. Nel 1991 cura la regia della prima rappresentazione nel Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania di “Il paese del sorriso”. Di recente ha curato la regia de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti in una versione in lingua piemontese del 1859, recuperata e allestita dalla Società Culturale Artisti Lirici Torinese “Francesco Tamagno”.
Particolarmente notevole la sua versione dell’ Histoire du soldat di Stravinsky, produzione Rai del 1978 attuata con gli strumentisti della Camerata strumentale Alfredo Casella diretti da Alberto Peyretti. Nello spettacolo si ammira danzare anche la moglie Loredana Furno.
FRANCESCA CAMPONERO