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In Piemonte entra in vigore la legge regionale anti azzardo

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Sergio Chiamparino

Dallo scorso mese in Regione è pienamente operativa la legge anti azzardo che regolamenta l’attività delle slot machine e delle altre macchine da gioco. Secondo la normativa piemontese tutti gli apparecchi che si trovano in un raggio di 500 metri dai luoghi individuati come “sensibili”, dovranno essere spenti. Il limite, per i comuni sotto i 5mila abitanti, scende a 300 metri. I sindaci avranno la facoltà di intervenire sugli orari di funzionamento.

Nello specifico, il 98% delle slot machine e videolottery piemontesi dovranno essere spente in quanto la loro collocazione viola le nuove disposizioni: il raggio, di 500 metri, si applica a tutti i Comuni con una popolazione superiore ai 5000 abitanti. La restrizione viene ridotta a 300 metri per quelli con meno di 5mila abitanti. Le Amministrazioni comunali, potranno disciplinare gli orari di funzionamento degli apparecchi, e inoltre potranno individuare ulteriori luoghi da definire “sensibili”, non contemplati dalla normativa regionale. La legge vieta anche qualsiasi tipologia di pubblicità che abbia come oggetto sale da gioco o scommesse.

Un giro di vite che riguarderà le migliaia di slot disseminate sul territorio piemontese il cui numero complessivo vedrà una drastica diminuzione, una decisione che segue da vicino il percorso di riduzione delle slot machine intrapreso dal Governo.

La legge piemontese, nata per contrastare il gioco d’azzardo patologico, è stata accolta con entusiasmo dai cittadini e dagli amministratori locali. Ha suscitato però diverse preoccupazioni da parte del Governo che ha tentato di dissuadere la Regione dal dare pienamente corso alla legge n. 9 del 2016 ( “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”), il cui testo era stato presentato addirittura nel 2014.

Il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha dichiarato che “gli amministratori potrebbero rispondere di procurato danno erariale”. Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, intervenendo in commissione sanità, ha espresso tutto il suo orgoglio nei confronti del Piemonte, “una delle prime Regioni ad aver approvato una legge netta contro la ludopatia, terribile patologia che colpisce soprattutto le fasce più povere e indifese della popolazione”. Secondo il consigliere Marco Grimaldi (Sel) la legge rappresenta uno dei testi più innovativi dell’ordinamento italiano in quanto “si propone di porre freno al sorgere di casinò a distanza ravvicinata e ai suoi effetti devastanti nelle periferie”. Ha poi aggiunto che “ogni entrata del sistema del gioco ne fa perdere almeno il doppio per la cura delle ludopatie”.

Nelle ultime settimane per i gestori di slot machine è arrivata anche la sospensione della tassa forfettaria sulle macchinette, anche se queste non sono ancora state rimosse.