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Madre piccolo Loris condannata a 30 anni, i giudici: lo ha ucciso lei

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Veronica Panarello condannata a 30 anni di reclusione per l'assassinio del piccolo Loris

RAGUSA. 17 OTT. Veronica Panarello, madre del piccolo Loris, poco fa è stata condannata in primo grado a 30 anni di reclusione, come richiesto dal pm. Secondo i giudici del Tribunale di Ragusa, è stata lei ad uccidere il figlioletto di soli 8 anni. Per gli inquirenti, la donna è egocentrica, manipolatrice, bugiarda e una lucida assassina. Per i suoi legali, invece, non è stata affatto raggiunta la prova di colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio” e la donna si ritiene “non colpevole”.

E’ probabile, quindi, che gli avvocati difensori decidano di presentare ricorso in Appello, ma il pm ha ribadito che la perizia medico-legale dimostra che Loris è stato strangolato con una fascetta di plastica e non con un cavo Usb.

Il 29 novembre 2014, il bimbo scompare nel nulla e il corpicino viene ritrovato nel pomeriggio in un canalone di campagna a Santa Croce Camerina (Ragusa).

L’8 dicembre, la Procura dispone il fermo di polizia per Veronica Panarello sospettata di essere l’assassina del figlio e di averne occultato il cadavere.

Il 12 dicembre, il gip convalida il fermo. Veronica resta in carcere dopo che il Tribunale del Riesame e la Cassazione respingono le richieste di immissione in libertà. Comincia il valzer delle varie versioni, con la donna che spiega agli inquirenti di avere portato il bimbo a scuola.

A dicembre del 2015 s’inizia il processo contro Veronica Panarello con la formula del rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica.  Le accuse sono di omicidio premeditato ed occultamento di cadavere.

A febbraio 2015, però, la donna comincia ad accusare il suocero, sostenendo che sarebbe stato lui ad accudire Loris dopo che il bambino aveva scoperto la relazione con il nonno.

Il 3 marzo Andrea Stival viene sentito nell’ambito dell’inchiesta per concorso in omicidio ma si dichiara innocente e respinge le infamanti accuse.

La scorsa estate una perizia psichiatrica parla sostanzialmente di una “personalità disarmonica” dell’imputata, ma in grado di intendere e volere.

Il 3 ottobre scorso c’è la requisitoria del pm, con la richiesta di 30 anni di carcere per l’imputata.

Oggi pomeriggio la sentenza di primo grado, con la condanna a 30 anni di reclusione. Proprio per la scelta del rito abbreviato, Veronica Panarello ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena.