ROMA. 15 DIC. L’intenzione è quella di salvare il Servizio Sanitario Nazionale, così domani, mercoledì 16 dicembre, i medici incroceranno le braccia per lo sciopero generale dell’intera giornata.
Sono circa 200 mila i camici bianchi interessati dalla protesta, ed a rischio ci sono visite, interventi chirurgici ed assistenza, mentre saranno comunque garantite le urgenze.
Complessivamente, sarebbero a rischio circa 2 mln di prestazioni sanitarie, tra visite ed esami di laboratorio, e fino a 40mila interventi chirurgici.
“Lo sciopero – secondo i sindacati – si oppone ai tagli delle prestazioni erogate ai cittadini e all’indifferenza del governo ai problemi della Sanità mentre, allo stesso tempo, viene rivendicata la salvaguardia di un Servizio sanitario nazionale e pubblico dignitoso”
A Roma i medici protesteranno anche con un sit-in, a partire dalle ore 11.00, all’Ospedale San Camillo di Roma.
Poi se le cose non si risolveranno i sindacati promettono battaglia con due giornate di sciopero a Gennaio.
Di parere opposto il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin conferma di aver trovato i fondi necessari per assumere fino a 6mila medici ed infermieri: “Abbiamo cambiato il sistema delle assunzioni, non più legate alla legge sulla responsabilità dei medici e cioè alla riduzione della medicina difensiva. I fondi arriveranno dai risparmi generati da altri provvedimenti entrati in stabilità: su appropriatezza, centrali uniche di acquisto e piani di rientro delle Asl in deficit”. (nell’immagine: il volantino con le motivazioni espresse dai medici e dai sindacati per lo sciopero).
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