Non è un vero e proprio raduno motociclistico ma un incontro tra amici che, di anno in anno, si fanno sempre più numerosi.
Si svolge a Brusasco nelle colline torinesi, ad opera di Enrico Cravino e Laura Vagnone, appassionati Guzzisti che nella loro casa del paese piemontese hanno creato uno spazio di incontro e di accoglienza per gli amanti del marchio dell’Aquila di Mandello e non solo.
Il loro “Nido delle Aquile” è un luogo di incontro, di sosta, un momento di quiete, di ristoro e di recupero per chi si trovi a passare in sella a una Moto Guzzi. Accanto all’idea del Nido, grazie alla collaborazione del gruppo locale degli alpini, con il supporto del comune e delle Forze dell’Ordine, a fine agosto gli appassionati di due ruote piemontesi organizzano un evento fatto di esplorazione del territorio, di cibo locale e soprattutto di amicizia.
Già il nome arriva da molto lontano, infatti Quadradula era il vecchio toponimo romano per definire l’attuale territorio di Brusasco e zone limitrofe, anche se dietro questo termine resta ancora oggi un fitto mistero.
L’evento ha visto l’arrivo dei partecipanti che hanno potuto gustare la colazione offerta dal locale gruppo alpini, alle ore 10.30 l’alzabandiera nella piazza del paese alla presenza delle autorità e infine giro lungo le belle strade del Monferrato.
Al rientro pranzo tutti insieme in perfetto spirito di amicizia che lega gli appassionati a due ruote, non solo del mondo Moto Guzzi. Durante il pranzo, alcuni gruppi sono stati premiati con una targa ricordo della decima edizione.
Al termine dell’evento, con l’organizzatore sono state tirate alcune somme che testimoniano l’ottimo risultato del decennale: oltre duecento moto presenti nel piazzale, ben centottanta pasti cucinati e serviti dal Gruppo Alpini di Brusasco all’interno della grande sede, motociclisti provenienti da Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Lazio con addirittura un alpino francese in arrivo dalla Savoia.
Un bel sole ha garantito il perfetto svolgimento della manifestazione e già oggi il vulcanico organizzatore sta già pensando all’edizione 2025. Come dargli torto? Roberto Polleri