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Teatro e danza per dire no alla violenza

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Teatro e danza per dire no alla violenza

Uno spettacolo per sensibilizzare verso un problema reale

L’idea nasce dalla collaborazione di un’associazione di volontariato, una scuola di danza ed una scuola superiore di Casale Monferrato. Le tre organizzazioni, ed esattamente “L’albero di Valentina”, la ASD Arabesque e l’istituto di istruzione superiore “Cesare Balbo” hanno unito le forze ed hanno realizzato uno spettacolo di danza e recitazione sul tema della violenza sulle donne, argomento tristemente noto nelle croncache attuali.

Ma come nasce questa idea? “Siamo un centro che si occupa di violenza in generale”, spiega Bruna Casati una delle volontarie, “ e da oltre dieci anni ha creato una rete importante sul territorio allo scopo di diffondere la cultura del rispetto e del rifiuto della violenza come strumento di offesa e limitazione della libertà altrui”. Tra le molte attività del centro ci sono eventi formativi per le scuole, iniziative pubbliche che traggono la fonte di finanziamento dai momenti di raccolta fondi. La performance è andata in scena al teatro di Casale è uno di questi eventi: “Il canto delle donne” è uno spettacolo di danza e recitazione per dire no alla violenza sulle donne, con coreografie di Nadia Pisano, Max Battocchio e Federica Varallo con poesie di Alda Merini su dialoghi e regia di Maria Paola Casorelli. La danza ha visto gli allievi della scuola “Arabesque” di Casale, mentre la parte recitata è andata in scena a cura delgi allievi del laboratorio teatrale del liceo piemontese. Un evento che ha visto praticamente il tutto esaurito in sala. Un pubblico attento e rapito dalle parole e dalle immagini, tra le quali, quelle “scarpette rosse” che apparivano in ogni quadro ai piedi di una delle ballerine. Scene e parole che non lasciano mai indifferenti.

Presente all’evento anche il comune di Casale Monferrato, che ha offerto il patrocinio all’evento, nella persona dell’assessore Carmi.

“L’associazione conta circa duecento volontari”, continua Bruna Casati “ed ha ogni anno una serie di progetti da realizzare che saranno presentati alla cittadinanza. Tra questi uno dei più importanti è l’apertura del centro –Medea- che opera in prima linea sulla violenza subita dalle donne”. Un intervento diretto di supporto ed aiuto a chi abbia passato questo terribile evento della violenza subita. Un lavoro di protezione ma anche di prevenzione, legato alla rimozione dello stereotipo imperante che vede come tollerate alcune forme di violenza e sopruso.

Un lavoro delicato e non semplice ma che, grazie ad eventi come questo, è in grado di stimolare le coscienze e spingere al ragionamento nell’ottica di integrazione pacifica tra le persone, indipendentemente da tutto. (foto di Marco Coppo)

Roberto Polleri