Dal 12 al 21 aprile, nel suggestivo borgo di Entracque, piccola perla della Valle Gesso, si è tenuta una rappresentazione storica di grande importanza: Le Parlate o As Parlattë in lingua popolare.
Un grande evento che coinvolge tutto il paese e che si tramanda da tempi lontani. L’evento vede la sacra rappresentazione della passione di Gesù Cristo interpretata fino al 1955 dalla Confraternita della Misericordia, i cosiddetti Battuti Neri, istituita nel 1528. Tale organizzazione custodisce il crocifisso ligneo datato XVII sec. e ancora oggi conservato nella chiesa parrocchiale, utilizzato in origine per il dramma sacro.
Dal 1978 la manifestazione è a cura della Confraternita di Santa Croce, i Battuti Bianchi o Disciplinati, anche questa istituita con il benestare del vescovo di Mondovì attorno al 1530. La rievocazione scenica della passione e morte di Gesù viene infatti proposta nella Settimana Santa in epoche antiche e ripresa con cadenza triennale nel Novecento. Ad oggi, Le Parlate vengono proposte con cadenza quinquennale, quindi nel 2025 in occasione del Giubileo, con uno schema ben definito e un grande numero di figuranti che rappresentano i differenti ruoli della scena.
Un evento che non è solo spettacolo ma che unisce l’amore verso la tradizione con l’innovazione più recente, riuscendo a trasmettere i valori di una società che appare oggi davvero molto distante nel tempo. Tutto il paese di Entracque è coinvolto nella messa in scena: oltre quaranta figuranti a partire da Gesù per arrivare a Pilato, passando per i centurioni romani e i popolani. Troviamo quindi i tredici cavalieri in uniforme che rappresentano i rioni di appartenenza, guidati dal Tredici primo tra i cavalieri e comandante della Guardia d’Onore della Sacra Urna.
L’evento è presidiato dal Capitano e dal Tenente, figure cardine di tutta l’evento. Altro soggetto importante è l’Araldo che sfila per le vie del borgo ad annunciare il programma della manifestazione e a chiedere alle Autorità il permesso di svolgere la stessa, secondo un cerimoniale preciso e definito, organizzato in modo meticoloso.
Alcuni dei partecipanti spiegano che Le Parlate sono il momento in cui tutte le famiglie del paese si trovano riunite in un evento corale, che fa superare gli attriti e le controversie locali. Giovani e meno giovani si sono impegnati da metà gennaio a fare prove su prove con cadenza settimanale per arrivare preparati al momento importante.
I costumi, ripresi dal passato e prodotti con materiali moderni, riportano in vita una tradizione significativa. Dall’anziano di oltre ottant’anni che dopo aver interpretato il Capitano in anni lontani, oggi partecipa come popolano, solo per il piacere di essere presente, per arrivare alla bambina di quattro anni che interpreta un angioletto e che ha sfidato il sonno nelle lunghe serate di prove. Folklore e fede si uniscono per donare al pubblico un evento unico e molto suggestivo. Tutto inizia il sabato precedente la Domenica delle Palme, con il corteo storico che sfila per il borgo, con recita del dramma sacro, opera in cinque atti che inscena dall’orto del Getsemani fino alla deposizione dalla croce e sepoltura di Cristo.
Il giorno successivo ancora il corteo e poi la messa solenne con l’investitura del Capitano e ulteriore recita. Il tutto procede fino al Venerdì Santo, evento principale della manifestazione, che vede dalla mattina l’Araldo a cavallo per le vie del paese ad annunciare l’imminente rappresentazione. La giornata si sussegue con i diversi cortei storici di cavalieri e figuranti che poi insceneranno ancora la Passione. La sera quindi corteo per la sepoltura del Cristo e infine omaggio allo stesso nella chiesa parrocchiale. Pasqua e Lunedì dell’Angelo vedono ancora il corteo storico, la messa solenne e le ultime recite della passione. Un evento che ha visto davvero il tutto esaurito nel borgo della Valle Gesso.
Un imponente schema organizzativo ha realizzato una manifestazione che ha appassionato gli spettatori, nella cornice unica delle Alpi Marittime. Le Parlate vedono lo sforzo del gruppo storico in primis che, coadiuvato dall’Ente Locale, dall’ATL Cuneese e dalla Cooperativa Le Montagne del Mare, hanno offerto davvero uno spettacolo unico nel suo genere. Roberto Polleri